Le arti-terapie come strumento di cambiamento

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L’arte-terapia è una specializzazione che si è notevolmente diffusa nell’ultimo decennio: grazie ai miglioramenti nell’ambito dell’educazione e della riabilitazione, sono sempre di più i dirigenti di strutture disponibili a sperimentare l’uso di queste tecniche. Il concetto di arte implica l’assunzione di due stereotipi: il primo è che l’arte coincide con un prodotto artistico a cui viene attribuito un valore economico screditando, in questo modo, la complessità e il valore artistico dello stesso; in secondo luogo si parla di artisti come di una ristretta cerchia di persone con doti specifiche, svalutando la creatività che è insita in ogni essere umano. L’arte è un modo di affermare se stessi e ogni individuo ha il bisogno di esprimersi, di essere presente al mondo, e la creazione di un qualsiasi prodotto artistico risponde a questo primo bisogno; l’Esperienza di Creatività è indispensabile per la crescita di ogni bambino e per la sopravvivenza di ogni adulto. Per questo motivo l’arte non dovrebbe essere scelta soltanto come metodo terapeutico ma valorizzata nella sua capacità educativa.
Fin dall’antichità e in diverse culture l’espressione artistica è stata considerata un mezzo efficace per la regolazione delle emozioni, ad esempio la funzione catartica del teatro nella tragedia greca, o quella della danza per guarire ed esorcizzare le malattie, come nel caso della tarantella napoletana o della pizzica pugliese. Da un punto di vista scientifico, però, soltanto recentemente si sono messe in atto ricerche per comprendere come il processo artistico possa coincidere con quello terapeutico. Indipendentemente dal canale sensoriale e percettivo utilizzato in ogni forma di arte (pittorico, musicale, della danza, teatrale, ecc.), il processo consiste in una comunicazione di parti di sé attraverso tutti i piani: le emozioni si esplicano in forme simboliche, il piano posturale attraverso l’espressività e il movimento, il piano cognitivo attraverso l’elaborazione più razionale dell’opera e quello fisiologico attraverso la tensione muscolare o attraverso l’accelerazione e il rallentamento del ritmo respiratorio.
Le arti-terapie possono, pertanto, divenire uno strumento utile per poter portare l’individuo all’espressione totale di sé; tutto il suo organismo, non solo sul piano simbolico, può essere stimolato ad un movimento integrato di cui il prodotto artistico diventa l’elemento finale, ma il processo ha reso possibile l’integrazione di un movimento, un’emozione, un ricordo e una sensazione corporea che hanno dato vita alla creazione. Inoltre, le arti-terapie costituiscono un mezzo per soddisfare un bisogno di espressività insito in ogni essere umano, indipendentemente dalla presenza di una realizzazione artistica.
L’utilizzo del corpo permette di far emergere sensazioni sepolte nella stratificazione emozionale della memoria corporea, sensazioni integrate con tutti gli altri piani del Sé, che finalmente si possono riunire permettendo all’organismo di attraversare un buon funzionamento, indipendentemente dall’obiettivo e dall’Esperienza di Base dettata dalla tecnica.

Dott.ssa Francesca Galvani

Bibliografia

Rispoli, L. (2004). Esperienze di Base e sviluppo del Sé. Franco Angeli Editore, Milano.

Ricci Bitti, P.E. (1998). Regolazione delle emozioni e arti-terapie, Carocci, Roma.

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