LA DEPRESSIONE POST-PARTUM: 3 FUNZIONAMENTI DI FONDO ALLA BASE DEL MALESSERE

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La depressione post-partum: 3 Funzionamenti di Fondo alla base del malessere
di Laura Casetta

Nell’ottica del Funzionalismo moderno, la depressione post-partum è osservabile nella alterazione di alcune Funzioni che costituiscono il Sé della donna e di alcuni Funzionamenti di Fondo che compromettono, in primis, il passaggio verso l’assumere il ruolo di madre con ricadute nella sfera affettiva e familiare.

I Funzionamenti di Fondo che con alta probabilità sono alterati nella donna con DPP, sono le Sensazioni, il Contatto e l’Affermazione. Questi Funzionamenti di Fondo sono strettamente legati a molti altri, che risultano, di conseguenza, compromessi, come la Condivisione, il Controllo, il Lasciare, la Vitalità, la Forza, il Piacere.

L’intervento del clinico deve passare attraverso i Funzionamenti sopra elencati per essere efficace e lavorare sulla donna ad un livello profondo: lavorare solo sul Benessere potrà aiutare la donna a ridurre i sintomi sul piano fisiologico, ma non le offrirà le risorse necessarie ad affrontare futuri momenti difficili e di stress che la vita inevitabilmente le presenterà.

Il Sentire e il Percepire

Lavorare sul Sentire e sul Percepire permette alla donna di poter percepire la realtà, uscendo da fantasie e pensieri che possono bloccarla, spaventarla o portarla distante da ciò che per lei è importante, come ad esempio l’essere madre o l’essere una compagna amorevole. Vedere la realtà per quella che è, imparando a notare le espressioni e i comportamenti del bambino, o quelli del compagno, è una risorsa indispensabile per poterla affrontare: se il bambino è ammalato, l’osservazione dei segnali, come la temperatura della pelle, garantiscono alla donna di poter intervenire in modo efficace. Il vivere, invece, dentro alla fantasia che il bambino piange ed è irritato dalla sua presenza (“il bambino non mi vuole”, “sono una madre inadeguata”), non le permetterà di cogliere gli indici utili a gestire la situazione. Lavorare sul Sentire e sul Percepire è insegnare alla donna a osservare, senza giudizio, senza spiegazioni, senza “bla bla” mentali o “chiacchericci dentro la testa”, i propri vissuti interni e la realtà esterna, attraverso l’uso dei cinque sensi. Sviluppare il Sentire aiuta anche la donna a riprendere contatto con i propri valori e obiettivi, uscendo dalle idealizzazioni che possono farla sentire inadeguata: credere che una brava mamma è colei sempre attiva, vitale, sorridente e che non si arrabbia mai, che non ha mai momenti di cedimento, o che i bambini sono tutti bravi, buoni e belli tranne il proprio, non aiuta ad affrontare le difficoltà, ma solo ad aumentare il proprio senso di inadeguatezza, la propria frustrazione e lamentosità. L’intervento sul Sentire aiuta a percepire come tutte le mamme hanno momenti difficili, o tutti i bambini sono “imperfetti”: affermazione forse “ovvia”, ma spesso molto distante da alcune mamme con una forte alterazione del Sentire. Il vantaggio di intervenire esperienzialmente sul Sentire, è quello di insegnare a farlo direttamente, durante la seduta, senza passare ore a “convincere” la mamma che ciò che pensa è sbagliato (senza ottenere, tra l’altro, visibili risultati).

L’Affermazione

Lavorare sull’Affermazione aiuta la mamma a sganciarsi dal subire ciò che è “giusto” (“è giusto allattare”, “è giusto fare il bagnetto tutte le sere”, “se prendi del tempo per te, vuol dire che tuo figlio è meno importante che andare in palestra”…) e permette alla donna di tornare a scegliere ciò che è importante per la sua vita e di mobilizzare la sua Forza per andare fino in fondo alle cose. Questo Funzionamento è fondamentale per ridare alla donna il senso della sua fatica, della sua scelta di diventare mamma, senza che debba sentire l’accudire il proprio figlio come un dovere imposto, ma come una scelta d’amore e di realizzazione. Lavorare su questo aiuta la donna a riprendere il senso del valore di sé e sentire che lei è importante.

Il Contatto

Infine, lavorare sul Contatto permette alla donna di riavvicinarsi, empaticamente, alle persone che ha attorno, in primis il bambino. Il Contatto è il Funzionamento maggiormente collegato allo stare in relazione. Partendo, a monte, dal nostro essere animali sociali e dall’avere bisogno degli altri per sopravvivere, il non saper stare con gli altri comporta inevitabilmente sofferenza o pericolo. La Psicologia ha investito moltissimo sulle capacità relazionali delle persone, si pensi ai training assertivi o a quelli di intelligenza emotiva, o, ancora, ai numerosi corsi di comunicazione presenti nelle nostre città. Essere capaci di stare in relazione significa ricevere conforto nei momenti difficili, chiedere aiuto, raggiungere obiettivi che da soli non sarebbe possibile conseguire, sentirsi utili, importanti per un altro. Gli effetti di una forte alterazione sul contatto della mamma hanno effetti importanti sul nucleo familiare, che può disgregarsi e sulla crescita e sullo sviluppo del bambino.

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