Che impatto ha avuto il COVID 19 nei bambini con ADHD e nei genitori?

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La pandemia del COVID-19 sta creando sfide senza precedenti, gli individui con disturbi del neurosviluppo, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), sono particolarmente vulnerabili al disagio causato dalla pandemia e dalle misure di distanziamento fisico che potrebbero portare ad un aumento dei problemi comportamentali. La crisi pone anche alcune importanti domande per i medici su come fornire le cure migliori con le nuove restrizioni. Pertanto, l’European ADHD Guidelines Group (EAGG) ha sviluppato una guida per la valutazione e la gestione dell’ADHD durante la pandemia del virus COVID-19.

Dato il distanziamento fisico, tutti i servizi che supportano e aiutano adolescenti e bambini con ADHD, dovrebbero continuare via telefono o comunque in modalità online. La crisi COVID-19 può essere particolarmente impegnativa per gli adolescenti, e ancora di più per quelli con ADHD. Le scuole e gli insegnanti dovrebbero cercare quindi di monitorare tutti i loro studenti, ma dovrebbero includere soprattutto quelli con ADHD, in particolare gli adolescenti, considerandolo come gruppo prioritario, a causa della loro disorganizzazione.

Sorgono quindi spontanee delle domande come ad esempio: stanno partecipando a lezioni online e inviano i loro compiti? Ci sono preoccupazioni per il loro benessere sociale ed emotivo?

Per le famiglie con bambini con ADHD, l’ EAGG raccomanda l’uso di strategie genitoriali mirate a migliorare la gestione dei loro bambini con l’obbiettivo di avere dei benefici nel ridurre comportamenti oppositori e problematici tipici dei bambini con ADHD, soprattutto in questo particolare momento sociale e storico.

Le linee guida l’ EAGG mettono in evidenza alcuni passaggi fondamentali per i genitori, tra cui il rafforzamento dell’autostima del bambino e la garanzia che tutti i membri della famiglia sappiano cosa ci si aspetta da loro facendo presente che il COVID-19 e le relative misure di allontanamento fisico presentano molte sfide per i bambini e giovani e per loro famiglie. Queste sfide saranno probabilmente considerevolmente maggiori per quelli con ADHD, è importante infatti, oltre al monitorare continuamente i bambini e salvaguardare il loro benessere fisico e psicologico, monitore la saluta fisica e psicologica dei genitori che durante questa epidemia risultano essere un punto cardine nella gestione e nella salvaguardia del benessere dei loro figli.

Lo studio

I bambini con ADHD affrontano sfide continue in questo periodo tra cui la perdita della routine quotidiana e la mancanza di interazione interpersonali e sociali che potrebbero risultare come potenziali fattori di rischio per problemi di salute mentale o potrebbero peggiorare i sintomi dell’ADHD. Inoltre, la maggior parte dei bambini con ADHD riceve assistenza dalle strutture specializzate ma in questo periodo sono i genitori che pur non essendo esperti del settore sono costretti ad assumersi la responsabilità educativa oltre che a gestire tutti i problemi emotivi e comportamentali dei bambini 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Proprio per queste ragioni è stato condotto uno studio che mira a valutare le condizioni relative alla salute mentale dei bambini con ADHD durante l’epidemia di COVID-19 ipotizzando che i sintomi dell’ADHD potrebbero essere significativamente peggiori rispetto allo stato normale durante la chiusura della scuola.

Un totale di 241 genitori di bambini in età scolare con diagnosi di ADHD sono stati invitati a partecipare a questo sondaggio. I bambini in età scolare descritti nello studio avevano dai 6 ai 15 anni con 194 ragazzi e 47 ragazze.

Sono state raccolte informazioni riguardanti l’umore dei bambini e dei genitori, le interazioni sociali tra genitori e bambini, l’utilizzo di dispositivi che seguano o meno il bambino, l’intrattenimento del bambino senza l’utilizzo di tv, internet, e l’impatto mediatico che il COVID-19 ha avuto sui bambini e sui genitori.

Il comportamento del bambino è stato valutato dal genitore e i risultati di questo studio dimostrano che la media dei comportamenti dei bambini con ADHD è significativamente peggiorata rispetto al loro stato normale.

Questo è il primo studio incentrato sui bambini con ADHD durante il periodo dell’epidemia di COVID-19, i risultati hanno mostrato che lo stato d’animo dei genitori influisce anche sui sintomi dell’ADHD. Lo studio ha indicato che i genitori di bambini con ADHD hanno sperimentato un alto livello di stress quotidiano nell’educazione dei bambini e che questo possa avere avuto delle ripercussioni sull’umore negativo dei bambini come riportato dei genitori nel sondaggio, proprio per questo è importante tener presente che lo stato emotivo e di stress che i genitori hanno “subito” in questo periodo ha avuto delle ripercussioni sul comportamento e sullo stato emotivo del singolo bambino.

Limiti dello studio

L’attuale studio ha diversi limiti che dovrebbero essere notati. Innanzitutto, si è trattato di uno studio trasversale e la relazione casuale tra sintomi di ADHD e fattori correlati non può essere confermata. In secondo luogo, i dati sono stati riportati dai genitori, piuttosto che dai bambini direttamente. È possibile che i bambini possano valutare le proprie risposte emotive e comportamentali in modo diverso. Infine, la relazione tra i comportamenti peggiorati tra i bambini con ADHD e il loro stato terapeutico non è stata testata direttamente.

 

Bibliografia

Samuele Cortese et al., ADHD management during the COVID-19 pandemic: guidance from the European ADHD Guidelines Group, April 17, 2020.

Jinsong Zhang et al., Acute stress, behavioural symptoms and mood states among school-age children with attention-deficit/hyperactive disorder during the COVID-19 outbreak, April 9, 2020.

 

 

Antonella Scaiella

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