Fibromialgia: manifestazioni cliniche e trattamento farmacologico

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trattamento farmacologico fibromialgia

La fibromialgia rappresenta una condizione clinica caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso a cui si associano una serie di sintomi, tra cui affaticabilità, disturbi del sonno e dell’umore, sintomi cognitivi. La sua prevalenza nella popolazione generale è tra l’1-3%, con una maggiore incidenza nel sesso femminile. È una sindrome complessa che comporta limitazioni funzionali significative, peggioramento della qualità della vita e costi sociali considerevoli.

Eziopatogenesi

La fibromialgia è il prototipo delle sindromi da ipersensibilizzazione centrale (che comprendono l’emicrania, la sindrome del colon irritabile, i disturbi temporo-mandibolari, la sindrome da fatica cronica, la sindrome uretrale femminile, la sindrome delle gambe senza riposo). Uno dei neurotrasmettitori maggiormente coinvolti nella fibromialgia sembra essere la serotonina, la quale, oltre a modulare la sensibilità al dolore, interviene nella regolazione del sonno e nei meccanismi che controllano il tono dell’umore.

Le sindromi da ipersensibilizzazione centrale sono caratterizzate:

  • dalla mancanza di una patologia organica sottostante
  • dalla presenza di una serie di sintomi comuni, quali astenia, disturbi del sonno, iperalgesia
  • dalla concomitanza di disturbi psichici (depressione, ansia, ipocondria, insonnia, attacchi di panico).

Manifestazioni cliniche

Il quadro clinico della fibromialgia è molto vario. Il sintomo predominante è sicuramente il dolore. Nel 95% dei casi, il paziente riferisce un dolore continuo e diffuso sia al tronco che agli arti. Il dolore viene amplificato da stimoli psicologici e ambientali e anche dall’affaticamento. Può essere descritto dai pazienti come sensazione di bruciore, rigidità, tensione, come un crampo, un taglio. Al fine di ridurne l’intensità il paziente evita qualsiasi tipo di movimento, dall’attività fisica fino a rinunciare anche a quella lavorativa. La limitazione di queste attività quotidiane invalida la vita del paziente.

La fibromialgia, oltre al dolore, comprende una grande varietà di sintomi, quali:

  • affaticamento e astenia: sintomi riferiti dalla quasi la totalità dei pazienti, che spesso pos­sono divenire predominanti. La ridotta resistenza alla fatica, la stanchezza e la debolezza possono aggravarsi fino all’estrema difficoltà a svolgere qualsiasi movimento.
  • disturbi del sonno sono costanti nei pazienti fibromialgici e comportano l’accentua­zione, al momento del risveglio, del dolore e dell’astenia.
  • Disturbi dell’umore quali ansia e depressione, ma anche ipocondria e attacchi di panico, sono presenti nel 60% dei pazienti con fibromialgia.
  • personalità fibromialgica, caratterizzata da alcuni tratti come perfezionismo, necessità di ordine e pianificazione, pulizia eccessiva, difficoltà a rilassarsi, ipercontrollo della rabbia, bassa autostima, tendenza all’ipocondria, scarse capacità adattive, tendenza ad adottare il ruolo del malato, pessimismo.
  • cefalea, soprattutto nucale, muscolotensiva, ma anche quelle temporale, sovraorbitaria, mascellare o mandibolare, oppure l’emicrania sono comuni nel paziente fibromialgico.
  • sindrome del colon irritabile, presente nel 60% di malati di fibromialgia
  • disfunzioni sessuali femminili, tra cui diminuzione della eccitazione sessuale, una negativa esperienza orgasmica ed un aumento del dolore correlato al coito
  • sintomi cognitivi, quali confusione mentale, difficoltà a concentrarsi, perdita della memoria a breve termine

Il trattamento farmacologico

Gli obiettivi del trattamento della fibromialgia sono rappresentati dalla riduzione del dolore. Considerata la complessità della fibromialgia, il trattamento dev’essere multidisciplinare, individuale e personalizzato, e integrare trattamenti farmacologici e non.

I farmaci che si sono dimostrati maggiormente efficaci nel trattamento della fibromialgia sono quelli che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, come gli antidepressivi, i miorilassanti e gli anticonvulsivanti. Queste sostanze agiscono a livello dei neuromediatori (ad es. serotonina, noradrenalina ecc.), che svolgono un ruolo fondamentale nel determinare questa malattia.

Antidepressivi

Attualmente, si preferiscono i nuovi inibitori selettivi del reuptake della serotonina (Selective Serotonin Reuptake InhibitorsSSRI), come fluoxetina o citalopram, che si sono dimostrati clinicamente efficaci nel ridurre il dolore e i disturbi del sonno, così come nell’aumentare la capacità di svolgere le attività quotidiane. Anche gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina sono efficaci nel migliorare la funzionalità fisica, il dolore, la rigidità articolare e la tensione muscolare.

Miorilassanti

Nel caso in cui la rigidità muscolare sia predominante, può essere utile associare un miorilassante centrale, che agisca sulla manifestazione “periferica” della fibromialgia riducendo la contrattura muscolare e con essa il dolore. I miorilassanti che hanno dimostrato azione più specifica nella fibromialgia sono la ciclobenzaprina e la tizanidina.

Analgesici

Il tramadolo è un farmaco analgesico sintetico ad azione centrale, che può essere prescritto da solo o in associazione al paracetamolo; possiede alcune proprietà oppioidi.

Il medico può indicare, in combinazione con altri medicinali, anche alcuni farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene.

Antiepilettici

Il Pregabalin è stato approvato per il trattamento del dolore neurologico centrale e periferico, efficace nel ridurre significativamente il dolore, i disturbi del sonno, l’astenia e la qualità della vita.

Il trattamento farmacologico è spesso insoddisfacente: dalla revisione critica degli studi randomizzati e controllati (RCT) emerge che gli analgesici ed i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) non sono efficaci; con gli antidepressivi triciclici si ottengono effetti terapeutici limitati.

Per compensare la limitatezza dei risultati ottenuti con la terapia farmacologica, vengono utilizzati l’esercizio fisico, l’agopuntura, la massoterapia, la terapia cognitivo-comportamentale, la mindfulness.

Bibliografia

Cazzola, M., Sarzi-Puttini, P., Buskila, D., & Atzeni, F. (2007). La terapia farmacologica della fibromialgia. Reumatismo59(4), 280-291.

Del Rosso, A., & Bongi, S. M. (2015). La fibromialgia. La riabilitazione multidisciplinare del malato reumatico. Ed. Maddali e Bruni, 310-320.

 

 

Anita Facchi

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