I sogni ricorrenti: relazione con gli eventi di vita

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I contenuti dei sogni ricorrenti e ripetitivi sono per certi aspetti simili agli incubi, in particolare molti sogni ricorrenti hanno un contenuto negativo e si presentano durante periodi di stress, scomparendo nel momento in cui l’evento stressante non è più presente. Ad oggi sono pochi gli studi che hanno focalizzato l’attenzione sui sogni ricorrenti e sul loro contenuto e prevalenza, tanto che nella letteratura clinica non ci sono riferimenti particolari ad essi, se non con Freud (1931) che annota di aver osservato la presenza di sogni ricorrenti che si presentano periodicamente, e Jung il quale sosteneva l’importanza dei sogni ricorrenti, che considerava come un segnale della presenza di un conflitto statico e irrisolto nella vita della persona.

Prevalenza e contenuto dei sogni ricorrenti

Per quanto riguarda la prevalenza di sogni ricorrenti, considerando una popolazione di studenti del college e di adulti, si stima che circa il 60% e il 75% riporta di aver avuto almeno uno o più sogni ricorrenti a un certo punto della loro vita, questi dati sono stati raccolti tramite un questionario. Circa il 70% degli adulti che hanno preso parte a studi sui sogni riportano di aver fatto esperienza di sogni ricorrenti durante l’infanzia e in alcuni casi questi sogni persistono anche durante la vita adulta. Ci sono anche alcuni dati che mostrano una maggiore prevalenza dei sogni ricorrenti nelle donne rispetto agli uomini.

In termini di contenuto dei sogni, circa l’80% di questi viene descritto come spiacevole e solo il 10% descrive i sogni ricorrenti come piacevoli, con un 8% che li considera come un misto tra piacevolezza e spiacevolezza.

In uno studio di Cartwright (1979), sono stati analizzati i contenuti dei sogni ricorrenti nell’infanzia, ed è emerso che circa l’86% e il 90% dei contenuti rappresentavano qualcosa di spiacevole oppure una minaccia esterna (come mostri, streghe, etc); mentre nei sogni ricorrenti in età adulta sembra che il responsabile dell’azione all’interno del sogno sia la persona stessa e non più un agente esterno.

Considerando il preciso contenuto dei sogni ricorrenti questo è invariabilmente idiosincratico, temi comuni sono stati individuati e questi includono: volare, cadere, essere inseguiti, fare un esame, perdere i denti e nudità.

La ricerca: differenze tematiche nei sogni ricorrenti in bambini e adulti

Nello studio descritto da Zadra (2014) sono stati analizzati i contenuti dei sogni ricorrenti nell’infanzia e nella vita adulta, con lo scopo di stabilire una classificazione delle tematiche presenti e delle loro differenze.

I dati presenti nello studio sono basati sull’analisi del contenuto di 163 sogni ricorrenti, questi sogni sono stati collezionati in riferimento a report di 352 persone che hanno compilato il questionario McGill sul sonno/sogni. Per poter partecipare allo studio era necessario che il sogno fosse presente da almeno 6 mesi e il contenuto doveva essere considerato sempre o almeno sempre identico e la persona doveva essere in grado di poterne descrivere le caratteristiche e il tono affettivo. I sogni ricorrenti sono stati classificati come appartenenti all’età adulta se emersi dopo i 18 anni d’età mentre classificati come appartenenti all’infanzia se presenti prima dei 12 anni d’età.

Il contenuto oggettivo dei sogni è stato analizzato attraverso il sistema di analisi sviluppato da Hall e Van de Castle (1966), in particolare è stato analizzato:

  • Sentimento del sogno: per valutare se il sogno suscitava emozioni negative (come rabbia, tristezza e confusione) oppure positive (come rilassamento, sollievo, piacevolezza).
  • Successo e fallimento: il successo è stato valutato in relazione all’energia e la perseveranza nel raggiungere un obiettivo e nel soddisfarlo; mentre il fallimento è stato valutato con il non soddisfacimento di un obiettivo in relazione a inadeguatezza e limitazioni personali.
  • Fortuna e sfortuna: la sfortuna è stata definita come qualsiasi disavventura, pericolo, minaccia che capita alla persona in circostanze in cui non si ha controllo, al contrario la fortuna è stata definita come qualcosa di positivo che accade alla persona in circostanze in cui non è presente controllo.

Quali sono i sogni ricorrenti che facciamo più spesso?

I risultati mostrano come in circa il 67% e il 79% dei sogni ricorrenti, sia nell’infanzia che nell’età adulta, fosse presente un affettività negativa, in particolare paura e apprensione. Le restanti emozioni erano rappresentate da tristezza, rabbia, confusione e senso di colpa.

Considerando il fallimento, i sogni degli adulti hanno circa 9 volte più probabilità di contenerlo rispetto ai bambini, questo probabilmente è dovuto alle differenti esperienze di vita e alla pressione esterna che un adulto può avere sotto diversi aspetti (famiglia, lavoro, etc).

Sia nei sogni ricorrenti degli adulti (70% circa) che in quello dei bambini (74%) il sognatore riceveva “la sfortuna”; mentre se si considerano le fortune queste sono state rilevate in meno del 5% dei sogni ricorrenti di entrambi.

Sia nei sogni degli adulti che dei bambini, il sogno più frequente è risultato essere quello in cui il sognatore viene inseguito, con la differenza che nell’86% dei sogni dei bambini questi venivano inseguiti da mostri, animali e streghe, mentre negli adulti i personaggi sono rappresentati da sconosciuti, ladri, folle e ombre.

Negli adulti è emerso che uno dei temi più ricorrenti è avere difficoltà nel mantenere la casa oppure essere soli, intrappolati (come ascensore), catastrofi naturali (come eruzione vulcanica, marea) e perdere i denti. Mentre nei bambini uno dei sogni più comuni è risultato perdere un genitore, per morte accidentale o per omicidio.

Differenti i risultati per i contenuti positivi dei sogni ricorrenti in quanto questi si presentano meno frequentemente, ma tra quelli considerati come tali vi sono: volare, essere bravi in una particolare attività, essere coinvolto in attività sessuali.

Questi risultati mostrano come il contenuto dei sogni ricorrenti tenda a cambiare durante l’arco di vita, e anche i simboli e le metafore che fanno da sfondo a queste tendono a mutare in relazione alle esperienze di vita e alle preoccupazioni.

Principali teorie sui sogni ricorrenti

Molti studiosi e ricercatori sui sogni concordano sul fatto che i sogni ricorrenti sono correlati a difficoltà irrisolte nella vita del sognatore. Pertanto se i sogni ricorrenti fungono da segnale della presenza di qualche conflitto irrisolto, allora la cessazione del sogno dovrebbe indicare che si fronteggiato con successo il conflitto e molti teorici dei sogni suggeriscono che questo è il caso. Ma è importante sottolineare che i sogni ricorrenti non sono un fenomeno unitario e che la ripetizione di simboli o temi in una serie di sogni è differente da un sogno ricorrente, nel quale il contenuto è sempre identico dall’inizio alla fine. Pertanto i sogni si posizionano su un continuum, dove si collocano sogni che derivano da un esperienza traumatica che l’individuo tende a rivivere nel sogno, poi vi sono i sogni ricorrenti che, come detto precedentemente, possono essere correlati a qualche conflitto irrisolto e tendono ad essere identici sia nella forma che nel contenuto ogni volta che si ripropongono, infine i sogni ripetitivi nei quali il tema può essere identico ma il contenuto tende a cambiare.

Considerando nel particolare i sogni ricorrenti alcuni studi mostrano come coloro che tendono ad avere spesso sogni ricorrenti riportato punteggi maggiori in nevroticismo, ansia, depressione, somatizzazione, eventi stressanti di vita e minori livelli nella capacità di coping personale, rispetto a coloro che non riportano la presenza di sogni ricorrenti. Inoltre i sognatori ricorrenti riportano anche minori punteggi riferiti al benessere generale.

Conclusioni

In conclusione è possibile considerare i sogni ricorrenti come un indicazione della presenza di conflitti non risolti nella vita della persona, come se questi fossero un segnale d’allarme. Questa ipotesi viene confermata da differenti studi che mostrano come la cessazione di un sogno ricorrente sia correlata a maggiori punteggi riferiti al benessere personale, in quanto la persona è riuscita ad adattarsi alle proprie circostanze di vita quotidiana. Questi risultati suggeriscono l’importanza di studiare una serie di sogni e non solo quelli individuali, la letteratura in proposito non è ancora sufficiente e sono necessari ulteriori studi che si focalizzino sulla funzione dei sogni e come questi possano essere uno strumento da utilizzare nell’esperienza clinica.

 

Bibliografia

Zadra, A. (1996). Recurrent dreams and their relation to life events and well-being. Trauma and dreams. Harvard University Press, Cambridge, 231-247.

Zadra, A. L., O’Brien, S. A., & Donderi, D. C. (1998). Dream content, dream recurrence and well-being: A replication with a younger sample. Imagination, Cognition and Personality17(4), 293-311.

 

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