Fluidità sessuale: cosa ci dice la scienza?

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fluidità sessuale

Cos’è la fluidità sessuale?

Nel 2000, Baumeister conia il termine “plasticità erotica”, con la quale identificare il grado con cui è possibile che il desiderio sessuale venga modificato dall’influenza di fattori sociali, culturali e situazionali.

La “sexual fluidity”, o fluidità sessuale, è un concetto coniato da Lisa Diamond, psicologa e docente presso l’università dello Utah nel 2008. Essa è definita come la capacità di essere flessibili nella risposta sessuale, dipendentemente dalla situazione, consentendo alle persone di sperimentare i cambiamenti nella propria sessualità, quindi propendere verso il proprio sesso di identificazione o l’opposto, sia nel breve che nel lungo termine.

I ricercatori hanno documentato numerosi casi in cui gli individui segnalano cambiamenti inaspettati, a volte transitori e talvolta duraturi, nelle loro attrazioni sessuali, sia per quanto riguarda l’identità che i comportamenti.

L’esistenza di fluidità sessuale non implica però che chiunque sia bisessuale, o che l’orientamento sessuale, il quale indica il tipo di risposta degli individui agli stimoli sessuali, non esista. Piuttosto, essa indica che l’orientamento sessuale non prevede una rigidità nelle scelte e nei desideri che un individuo può sperimentare nel corso della sua vita.

Dipende dal singolo individuo capire se un’esperienza isolata sia qualcosa che possa descrivere la propria identità o se sia qualcosa di meramente occasionale.

Fluidità sessuale come possibilità

La fluidità sessuale è determinata dalle esperienze che un individuo ha vissuto o che potrebbe vivere: una persona potrebbe non farne mai esperienza, come un’altra potrebbe sperimentarla molto precocemente o durante l’età adulta e così via. Questo per dire che se noi non ne abbiamo fatto esperienza non significa che questo fenomeno non esista o che sia qualcosa di estremamente raro e/o fuori dal normale.

In un sondaggio del 2015, effettuato dal sito britannico “yougov” (società di rilevazioni statistiche), è stato chiesto a più di 1600 abitanti del Regno Unito di rispondere ad alcune domande riguardo l’orientamento sessuale e, nello specifico, di posizionare se stessi su uno dei valori presenti nella cosiddetta “scala Kinsey”, ideata dall’omonimo sessuologo statunitense negli anni ’50. La suddetta scala di valori definisce la sessualità umana basandosi su uno spettro che spazia tra due estremi: esclusivamente eterosessuale (grado 0), esclusivamente omosessuale (grado 6). Tra questi due estremi si collocano le possibili “sfumature”. Dai risultati emerge che soltanto il 4% della popolazione britannica si definisce “esclusivamente omosessuale”, il 72% sceglie di definirsi “esclusivamente eterosessuale”, mentre il restante 19% si colloca in una posizione intermedia tra i due estremi.

Se si analizzano le risposte date dalla fascia dei più giovani (tra i 18 e i 24 anni), soltanto il 46% si definisce “esclusivamente eterosessuale”, il 6% dichiara, invece, di essere “esclusivamente omosessuale”, mentre il 49% si colloca in una posizione intermedia. Quindi, circa un giovane su due ritiene di non essere totalmente etero.

Questi risultati suggeriscono un aumento della fluidità sessuale in relazione alle “nuove generazioni” che tendono a identificare sempre più la sessualità come qualcosa in potenziale evoluzione e mutamento, che non può essere considerata fissa e invariabile, ma che, al contrario, viene costantemente stimolata e influenzata da fattori sociali, culturali e situazionali.

La sessualità è quindi fluida e variabile, ne è altresì testimone la comunità LGBTQ+, in cui gli individui non si identificano nella dicotomia eterosessuale “io sono maschio e mi piacciono le donne” o “io sono femmina e mi piacciono gli uomini”, ma hanno dato voce alla moltitudine che non riusciva ad identificarsi in uno di questi due casi, andando a creare così una maggiore varietà di modi per definirsi e sentirsi a proprio agio in ciò che si sente essere. Soprattutto ora ci rendiamo conto di quante persone non si identifichino nella dicotomia eterosessuale, in quanto è in crescita la tolleranza verso il “diverso”, verso chi vede la propria sessualità in modi differenti, e così le società si stanno sensibilizzando verso queste persone e verso chi in futuro dovrà conoscersi e capire chi è e come vuole identificarsi. Così i giovani si sentono maggiormente presi in causa, essi sono all’interno del cambiamento, all’interno della moltitudine di possibilità tra cui scegliere, ma come scegliere?

Esplorare nella vita

Negli anni ’90, data la riduttività della “scala Kinsey”, lo psichiatra Klein ideò un’altra scala, per misurare la complessità e la fluidità dell’orientamento sessuale, includendo le esperienze sessuali attuali e le attrazioni sessuali, le fantasie, le preferenze emotive e sociali, lo stile di vita e l’auto-definizione presente, passata e immaginaria. Questi fattori, infatti, possono cambiare nell’arco della vita, purtroppo si pensa il contrario in quanto le persone tendono a generalizzare: in base alle loro esperienze pensano che anche gli altri debbano avere lo stesso orientamento sessuale stabile.

Il fulcro del concetto di sessualità fluida si riferisce proprio alla possibilità che ognuno sperimenti la bellezza di trovarsi, in quanto essere unico, senza doversi riferire necessariamente alle categorie pre-esistenti alle quali dover accedere per potersi definire. Collocarsi, per esempio, al livello 1 della “scala Kinsey” citata precedentemente (appena un grado al di sopra dell’esclusiva eterosessualità) non significa necessariamente provare attrazione per soggetti dello stesso sesso, ma, piuttosto, non escludere del tutto la possibilità di sperimentare un rapporto omosessuale in quella data situazione e con quella persona.

In particolare, soprattutto in questi ultimi tempi, in cui la sessualità si sta sempre più liberando dei tabù e delle limitazioni del passato, sono più frequenti i “cambi di orientamento sessuale”, soprattutto tra i giovani adolescenti. Perché?

Nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza è innegabile la propensione verso l’esplorazione, anche dovuta a una sempre maggiore indipendenza durante le attività quotidiane. Durante tale momento evolutivo, è importante per l’individuo poter esprimere le proprie preferenze, i propri gusti, entrando in conflitto con quelli dell’altro e riuscendo a integrare le differenze. Gli adolescenti, nel passaggio dall’infanzia all’età adulta non sanno ancora chi sono, non si identificano ancora in una categoria, la loro identità è in formazione continua, quindi è plausibile che cerchino di sperimentare e fare esperienza di tutto ciò che possono, compresa anche la sessualità.

Le persone, in particolare gli adolescenti, possono essere spinti a provare nuove esperienze in tutti i versi dell’orientamento sessuale, prima di definirsi meglio in uno di essi. Sperimentare per conoscere, per imparare del mondo esterno e di se stessi, per poter crescere e così scegliere ciò che più li descrive e rappresenta, soprattutto dal punto di vista sessuale.

Il fatto che al giorno d’oggi la sessualità sia vista con minor disagio rispetto al passato e ci sia la possibilità di viverla più liberamente, porta i giovani ma anche gli adulti a sentirsi più liberi di sperimentare il nuovo, il diverso, per scoprire lati di sé che prima non avrebbero potuto conoscere.

Il fenomeno della fluidità sessuale non è quindi da considerarsi come qualcosa di negativo o che porti confusione rispetto a ciò che una persona è o potrebbe essere, ma è un modo, soprattutto per i giovani, di conoscersi, è un’opportunità per potersi identificare nella moltitudine di ciò che è offerto dalla società odierna.

Giada Zambotto

 

 

 

Bibliografia & Sitografia

Baumeister, R. F. (2000). Gender differences in erotic plasticity: The female sex drive as socially flexible and responsive. Psychological Bulletin;

De Frenza, P. (12 ottobre 2020). Fluidità sessuale, l’orientamento del nuovo millennio (https://www.psychondesk.it/fluidita-sessuale-lorientamento-del-millennio/);

Diamond, L., M. 2016, Sexual fluidity in male and females;

Riboli, G. in collaborazione con fluIDsex (28 luglio 2016). Sessualità fluida: nuove prospettive di identità sessuale, tra ricerca e riflessione in psicologia (https://www.stateofmind.it/2016/07/sessualita-fluida/);

Kinsey, A. C., Pomeroy, W. B., Martin, C. E., & Gebhard, P. H. (1998). Sexual behavior in the human female. Indiana University Press;

Klein, Fritz. “The need to view sexual orientation as a multivariable dynamic process: A theoretical perspective.” Homosexuality/heterosexuality: Concepts of sexual orientation (1990): 277-282;

Montano, A. (2009). Mogli, amanti, madri lesbiche. Sentimenti, sesso, convivenza, maternità: le nuove sfide della coppia. Mursia.

LINK VIDEO: https://youtu.be/kIwGI7jiYYU (Ola molla Otis e va da Lily e la bacia)

https://youtu.be/eOfJYhbcu4s (Ola bacia Lily, lei la rifiuta ma poi accetta che la possa attrarre qualcuno del suo stesso sesso e bacia Ola)

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