Autostima e uso dei social

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Cosa è l’autostima

L’autostima è l’Insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di sé stesso (Battistelli, 1994). Ogni individuo, a partire da una certa età, possiede un sistema che consente di conoscersi tramite l’auto-osservazione. L’aspetto valutativo permette un giudizio generale di sé stessi, l’aspetto affettivo, invece, permette di valutare e considerare in modo positivo o negativo gli elementi descrittivi. Quanto più il sé reale si avvicina al sé ideale di una persona, quanto più sarà alta la sua autostima. Questo non vuol dire avere una considerazione perfetta di sé, bensì saper riconoscere i propri pregi e i propri difetti e saper utilizzare questa realistica consapevolezza per migliorarsi e apprezzarsi, riuscendo ad accettare anche ciò che c’è di negativo della propria persona.

Chi ha un’autostima elevata tende a perseguire i propri obiettivi, veicolati dalle proprie passioni, con maggiore perseveranza, mentre una bassa autostima può portare a disimpegno e disinteresse e una maggiore fatica ad abbandonare i sentimenti di delusione. Avere un’autostima più o meno elevata può dipendere da diversi fattori, ma in particolar modo la si costruisce tramite lo “specchio sociale”, ovvero il giudizio che affetti significativi esprimono nei nostri confronti e tramite confronto sociale, osservando le differenze con chi ci circonda. Considerando quest’ultimo punto, è fondamentale al giorno d’oggi prestare particolare attenzione all’utilizzo dei social network, a causa dei quali siamo sottoposti a continui confronti social(i).

Il rapporto tra autostima e social

L’uso dei social media, come Facebook agli inizi, ma anche Twitter, Instragram, TikTok, ecc. è cresciuto in modo esponenziale al punto da coinvolgere quasi un terzo della popolazione mondiale a partire da gennaio 2016. In realtà, le statistiche sui social media hanno riportato un aumento medio annuo del 10% del numero totale di utenti. Queste statistiche estremamente impressionanti hanno innescato l’interesse dei ricercatori per indagare su questo fenomeno e il suo impatto su ogni aspetto della vita degli utenti.

Come detto nel precedente paragrafo, l’autostima può risentire particolarmente del confronto che un individuo fa con altre persone, per questo motivo è opportuno andare a verificare quanto i social possono influire su questo fenomeno. Nel 2017, ad esempio, è stato svolto uno studio su 150 studenti fruitori del social network in quell’anno più diffuso (Facebook), nel quale è risultato che l’88% degli utenti si impegna a fare confronti sociali su Facebook e in quasi tutti i casi sono confronti verso l’alto. Si presuppone che tali confronti possano andare a incidere negativamente sulla propria autostima. Approfondendo i dati, è emerso infatti che un’ora trascorsa sul social network corrisponde ad una diminuzione di 5,57 nel punteggio di autostima dell’individuo.

In ulteriori studi (Vogel, 2014) è stato approfondito l’argomento, andando a esaminare l’impatto sull’autostima dovuto sia all’esposizione cronica sia all’esposizione temporanea ai social. Uno studio correlazionale ha confermato che gli utenti che più avevano utilizzato Facebook avevano un’autostima più scarsa mediata da una maggiore esposizione a confronti sociali verso l’alto. Secondo invece un approccio sperimentale, anche l’esposizione temporanea ai social produceva un inferiore livello di autostima quando il confronto era fatto verso l’alto (profilo con alta attività, abitudini di vita sane, ecc.) rispetto a quando il confronto era a ribasso (profilo con bassa attività, abitudini di vita poco sane, ecc.).

Queste considerazioni possono portare a riflettere su quanto l’utilizzo sempre meno moderato dei social network possa effettivamente influire, non solo sull’autostima, ma sul benessere della vita in generale in modo più o meno diretto (Hawi, 2017). In effetti, l’uso che crea dipendenza dei social media ha un’associazione negativa con l’autostima e fin qui nulla di nuovo, ma quest’ultima ha un’associazione positiva con la soddisfazione per la vita. L’autostima media l’effetto della dipendenza dai social media sulla soddisfazione per la vita (Hawi, 2017).

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Narcisismo e perfezionismo

Secondo la mitologia greca, Narciso era un bel giovane che rifiutò l’amore della ninfa Eco. Come punizione, fu destinato a innamorarsi della propria immagine riflessa nell’acqua. Incapace di consumare il suo amore, Narciso “rivolge lo sguardo rapito nello specchio d’acqua, ora dopo ora”. Oggi il termine narcisismo è utilizzato in contesti più disparati, essendo un termine d’uso comune oltre ad essere utilizzato nel linguaggio psicodiagnostico. Quando si parla di narcisismo si fa riferimento ad una preoccupazione o ad un interesse relativo al Sé che va su un continuum, dalla normalità fino alla patologia, ovvero al Disturbo Narcisistico di Personalità. Il quadro di disturbo narcisistico della personalità viene definito come una struttura di personalità molto complessa. Il soggetto che ne soffre sviluppa una vera e propria fissazione per l’immagine che mostra agli altri. Presta infatti enorme attenzione a quelli che sono i feedback su di essa da parte delle persone con cui intrattiene relazioni più o meno strette.

Il narcisismo, considerato come tratto della personalità può essere visto, entro certi limiti, come uno stato assolutamente fisiologico. Per certi aspetti è anche funzionale in alcuni contesti della vita quotidiana. Tuttavia, se quest’atteggiamento psicologico interferisce seriamente con i rapporti interpersonali, gli impegni quotidiani e la qualità della vita, può assumere proporzioni tipiche del narcisismo patologico. Nel presente articolo non faremo riferimento al narcisismo inteso come disturbo, ma al più come un tratto di personalità.

Narcisismo e uso dei social

Sebbene l’uso dei social media da parte della maggior parte delle persone non sia problematico, un certo numero di utenti sembra impegnarsi nei social media in modo eccessivo e/o compulsivo. È così che in letteratura ci si è interrogati sull’associazione che può esistere tra l’uso dei social media che crea dipendenza, il narcisismo e l’autostima (Andreassen, 2017). Un campione trasversale di 23.532 norvegesi ha compilato un sondaggio aperto sul web che include la Bergen Social Media Addiction Scale (BSMAS), il Narcisistic Personality Inventory-16 e il Rosenberg Scala dell’autostima. Secondo i risultati, età inferiore, essere una donna, non avere una relazione, essere una studentessa, un’istruzione inferiore, un reddito inferiore, una bassa autostima e il narcisismo erano associati a punteggi più alti nel BSMAS, mostrando quindi una maggiore inclinazione all’utilizzo dipendente dei social. I risultati hanno anche supportato l’idea secondo la quale un utilizzo compulsivo dei social riflette la necessità di nutrire i tratti narcisistici della personalità e un tentativo di inibire un’autovalutazione negativa, avente a che fare con l’autostima. I risultati erano anche coerenti con le previsioni demografiche e le associazioni tratte dalle teorie centrali sulla “dipendenza”, indicando che le donne possono tendere a sviluppare un uso più avvincente di attività che coinvolgono l’interazione sociale rispetto agli uomini. Tuttavia, il disegno dello studio trasversale rende impossibili inferenze sulla direzionalità.

Non possiamo sapere come continuerà ad evolversi il mondo sempre meno “parallelo” dei social network, ma sicuramente continuerà ad influenzare le nostre vite. Non vi è un uso corretto o sbagliato di utilizzarli ma conoscere i rischi correlati può essere un fondamentale supporto per la prevenzione di eventuali danni collaterali e per preservare il benessere psicologico.

 

Simone Lovreglio

Bibliografia

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Cecilie Schou Andreassen, Ståle Pallesen, Mark D. Griffiths, 2017. The relationship between addictive use of social media, narcissism, and self-esteem: Findings from a large national survey. Addictive Behaviors, Volume 64, Pages 287-293

Emmons, R. A., 1987. Narcissism: Theory and measurement. Journal of Personality and Social Psychology, 52(1), 11–17

Hawi NS, Samaha M., 2017. The Relations Among Social Media Addiction, Self-Esteem, and Life Satisfaction in University Students. Social Science Computer Review.;35(5):576-586

Rogoza, Raosław; Cieciuch, Jan; Strus, Włodzimierz; Kłosowski, Marcin, 2020. Investigating the structure of the Polish Five Factor Narcissism Inventory: Support for the three-factor model of narcissism.

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Steffens, Niklas K.; Haslam, S. Alexander, 2020. The narcissistic appeal of leadership theories.

Vogel, E. A., Rose, J. P., Roberts, L. R., & Eckles, K., 2014. Social comparison, social media, and self-esteem. Psychology of Popular Media Culture, 3(4), 206–222

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