Il tocco nella psicoterapia corporea

Il Tocco nella relazione
con l’altro

Il Contatto è usato nella psicoterapia corporea come strumento controtransferale. Ciò significa che attraverso le proprie sensazioni corporee complessive, il terapeuta si mette in relazione con ciò che il paziente gli trasmette a livello empatico. Questo fenomeno è chiamato, in Psicologia Funzionale, “controtransfert ampliato”.

Il terapeuta Funzionale, a differenza di terapeuti che si attengono ad altri modelli teorici, usa quindi il tatto come una delle modalità (e non la sola) per entrare in una relazione profonda col proprio paziente.

Conoscere il corpo attraverso il tocco

Nella psicoterapia corporea, il Tocco ha l’obiettivo di percepire l’altro nella sua forma, fisicità e definire così a livello diagnostico:

  • La geografia del corpo del paziente in alcune possibili alterazioni presenti a livello dei Funzionamenti di fondo.
  • La temperatura superficiale che non è uguale in tutto il corpo, ma che è in alcune parti più alta e in altre più bassa, sulla base della storia evolutiva individuale del paziente.
  • I movimenti involontari di alcuni organi, piccole mioclonie che possono essere la conseguenza di un allentamento muscolare.
  • Il tono muscolare che può far risultare al tocco un muscolo flaccido, elastico o contratto.
  • La disponibilità al tatto che non è identica in tutto il corpo. In alcuni distretti la reazione al tocco del terapeuta da parte del paziente può essere di rigidità, attivazione, ritiro, controllo,…
  • Le reazioni di allarme come l’aumento della sudorazione, il fastidio.
  • La mobilità delle articolazioni.
  • Le uguaglianze-differenze tra la parte anteriore e posteriore e tra quella alta e quella bassa del corpo.
  • Le modificazioni che avvengono come conseguenza al tocco (maggior rilassamento, modificazione della temperatura o del colore di alcune parti del corpo).
  • Le soglie del dolore che, se alterate, suscitano un dolore esagerato al minimo tocco o una sensazione del tutto assente ad un tocco molto profondo.

Nella psicoterapia corporea conoscere il corpo del paziente, guardandolo, ma anche toccandolo, svolge una funzione diagnostica.

Il cambiamento nella psicoterapia corporea

Un obiettivo della psicoterapia corporea che viene perseguito attraverso esperienze psico-corporee proprie della psicologia funzionale e attraverso il tocco è cambiare l’altro, che significa non solo modificarne i pensieri o le risposte a diverse emozioni, ma lavorare in profondità su un piano corporeo e fisiologico. Il massaggio nella psicoterapia corporea è, per questo motivo, chiamato “integrato”, perché integra, mettendoli insieme, gli aspetti tecnici o fisici, che agiscono sul muscolo o sulla postura, con quelli psicologici ed emotivi, che vanno a toccare il piano dei vissuti, dei ricordi, delle sensazioni più arcaiche legate a un determinato distretto corporeo, riarmonizzandoli all’esperienza in atto. La tecnica di massaggio verrà così integrata, ad esempio, dall’uso di parole, di suggerimenti da parte del terapeuta ad andare a ricercare nella propria memoria un ricordo o una sensazione.

Modalità
di Tocco nella psicoterapia corporea

Ogni fase della psicoterapia corporea e ogni lavoro esperienziale, implica la scelta di una modalità di tocco con la quale il terapeuta entra in contatto con il paziente. Il tocco evoca la “memoria corporea” o meglio “periferica”, che deve potersi modificare durante le diverse fasi della terapia. Il Funzionalismo ha elaborato diversi tocchi che possono essere utilizzati sulla base della finalità terapeutica che di volta in volta viene scelta.

Le caratteristiche della manualità del tocco sono: l’intensità di pressione (forte-leggero), la profondità (profondo-superficiale), la velocità (veloce-lento), l’ampiezza (ampio-puntuale), il rapporto temporale tra contatto e non contatto (continuo, discontinuo), la prensione (la quantità di massa corporea che la mano afferra), la mobilità (la possibilità di passare da una modalità di tocco ad un’altra con caratteristiche diverse).

Le modalità manuali di tocco sono tante quante sono le combinazioni possibili tra le caratteristiche che questo ha. Sulla base dello scopo, alcune di queste caratteristiche assumono particolare pregnanza e tutte devono essere disponibili per un pieno impiego delle tecniche così come lo sono quelle della voce in molte EBS.

Molte Esperienze di Base possono essere raggiunte mediante tocchi anche molto diversi tra loro: un tocco per portare a Lasciare può essere fatto in modo lento, profondo, continuo, oppure con una presa molto forte e profonda alle soglie del dolore, o ancora con un tocco veloce e discontinuo che impedisce al paziente di controllare ciò che sta facendo il terapeuta. Si può, quindi, lavorare sulla polarità del Lasciare o su quella del trattenere e del controllare finché il paziente è costretto a Lasciare. Il terapeuta deve però sapere quale percorso Esperienziale vuole far attraversare al paziente per raggiungere un obiettivo, per cui il tocco non è mai casuale e porta a dei risultati predefiniti solo se usato consapevolmente.

Bibliografia

Rizzi, G., Rizzi, L., & Casetta, L. (2011). Il tocco massaggio Funzionale integrato. Upsel Domeneghini editore. Padova.
Rispoli, L. (1996). Psicologia Funzionale del Sé. Astrolabio, Roma.
Rispoli, L. (2004). Esperienze di Base e sviluppo del Sé. Franco Angeli, Milano.

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