TOCCO PER CAMBIARE L’ALTRO: IL MASSAGGIO INTEGRATO

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Un obiettivo del tocco è cambiare l’altro, modificandone la postura, l’assetto muscolare e articolare, in modo da alleviare delle contratture che possono avere conseguenze dolorose sul paziente, e modificandone quei comportamenti che provocano le alterazioni. Cambiare l’altro, quindi, significa non solo modificarlo “esternamente” agendo sul sintomo, ma lavorare anche su Funzionamenti di fondo più ampi e che riguardano l’intera persona. Ciò può avvenire attraverso l’impiego di tecniche di massaggio “integrato”, perché integra, mettendoli insieme, gli aspetti tecnici o fisici propri del massaggio, che agiscono sul muscolo o sulla postura, con quelli psicologici ed emotivi, che vanno a toccare il piano dei vissuti, dei ricordi, delle sensazioni più arcaiche legate a un determinato distretto corporeo, riarmonizzandoli all’esperienza in atto. La tecnica di massaggio verrà così integrata, ad esempio, dall’uso di parole, di suggerimenti da parte del terapeuta ad andare a ricercare nella propria memoria un ricordo o una sensazione. Nel modello Funzionale questa azione del terapeuta, mirata ad accompagnare il Tocco, è chiamata Sé Ausiliario (Rispoli, Psicologia Funzionale del Sé, 1996).

Possiamo riassumere e chiarire questo concetto con un esempio. Nelle abituali pratiche di massaggio si allenta una tensione muscolare mediante una o più tecniche di massaggio. Il paziente sarà sollevato dal lavoro svolto, ma se il lavoro non viene fatto con intervalli regolari nel tempo, la tensione muscolare molto probabilmente tornerà. Il terapeuta Funzionale sa che la testa è sede dei pensieri, delle responsabilità, dell’attenzione e del controllo. Una tensione cervicale spesso può significare tanto una difficoltà a Lasciare, vale a dire a lasciare che i pensieri siano fluttuanti e l’attenzione morbida, quanto l’impossibilità di avere un momento nella giornata in cui la persona può non pensare alle proprie responsabilità e l’impossibilità di affidare i propri compiti a qualcun altro o di appoggiarvisi. Lo stesso massaggio al collo avrà, quindi, per il terapeuta Funzionale, l’obiettivo di allentare la tensione muscolare, similarmente a come fa il fisioterapista o il massaggiatore, ma con l’obiettivo, insieme, di integrare questa tensione allentata con alcune emozioni, ricordi, immaginazioni, valori del paziente, agendo così sulla EBS del Lasciare (o su altre EBS caratterizzate da un tono allentato) facendogli sentire che può lasciare la testa nelle mani di qualcun altro, affidandosi, che può staccare i pensieri di vigilanza e preoccupazione altrimenti sempre presenti, perché c’è qualcuno che assume il controllo al suo posto e permette un allentamento che è nell’EBS Lasciare. Il terapeuta, oltre a essere presente ove necessario con il Sé ausiliario, cercherà anche di far Sentire e di far recuperare nella memoria al paziente quando è iniziata la sua impossibilità a Lasciare la testa. Questo lavoro di integrazione con l’avanzare della terapia permetterà di far sentire al paziente quando, nella vita di tutti i giorni, contrae i muscoli cervicali e di imparare a reagire a questa tensione, per esempio, ritagliandosi un tempo per Lasciare o aprendosi e chiedendo a qualcuno di alleggerirlo su alcuni compiti. Il massaggio Integrato avrà così due effetti: uno a breve termine sul Benessere immediato del paziente e un altro a lungo termine, che agirà sulle cause profonde che determinano in quella persona quella determinata tensione cervicale.

Dott. Luca Rizzi

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