Arteterapia e neuroscienze

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arteterapia e neuroscienze

L’arteterapia è una terapia espressiva e rientra negli interventi mente-corpo, in quanto la mente riesce ad influenzare sintomi ed altri aspetti legati alla salute. In questo approccio terapeutico viene data importanza alle immagini, sia quelle disegnate su carta che quelle mentali; infatti attraverso queste, i pazienti vengono spinti a riformulare il loro modo di sentire o vivere un’esperienza e a stimolare cambiamenti sui piani emotivo e comportamentale. L’arteterapia riuscirebbe ad avere effetti benefici su differenti problematiche. In questo articolo verrà data rilevanza alla relazione fra arteterapia e neuroscienze, agli effetti dell’arteterapia sulle esperienze traumatiche e sulla relazione di attaccamento. Tuttavia, prima di soffermarci su questi aspetti, è utile capire i livelli su cui opera l’arteterapia.

Arteterapia e neuroscienze: il modello Body-mind

Il modello body mind si sofferma sulle conoscenze teoriche e cliniche che riguardano l’unicità dell’arteterapia, si impegna nello studio metodico dei meccanismi che sono alla base di questa tecnica e rileva gli effetti che ha sulla salute. Per poter capire il modello body-mind bisogna comprendere i modelli che lo compongono: il continuum delle terapie espressive (ETC) e il modello di neuroscienze relazionali dell’arteterapia (ATR-N) che verranno illustrati di seguito.

ETC: il Continuum delle terapie espressive

Il Continuum delle terapie espressive (ETC) è un modello fondamentale per comprendere i meccanismi neurobiologici dell’arteterapia ed incorpora una gerarchia di sviluppo in un continuum, composto da tre livelli: (1) Cinestetico/Sensoriale, (2) Affettivo/Percettivo e (3) Cognitivo/Simbolico.

  1. Il livello cinestetico/sensoriale si riferisce sia all’esperienze cinestetiche-motorie sia a quelle sensoriali-tattili che sono dovute al contatto con i materiali artistici. L’arte può essere il mezzo per esprimere tutta l’energia che l’individuo ha nel proprio mondo interiore. L’arte, a questo livello, può facilitare i ricordi; ad esempio, in soggetti con danni cerebrali, la stimolazione sensoriale può bypassare le aree cerebrali compromesse e aiutare a ricostruire i ricordi.
  2. Il livello affettivo/percettivo si riferisce alla percezione visiva di elementi come forme, colori e linee. Questo livello dell’ETC si concentra prevalentemente sull’attività della corteccia di associazione visiva e i due flussi di elaborazione delle informazioni visive: il flusso ventrale che riconosce cos’è l’oggetto in questione e il flusso dorsale che determina la posizione occupata dall’oggetto in relazione agli altri.
  3. Al livello cognitivo, l’arteterapia aiuta ad elaborare i pensieri astratti e favorisce i processi di problem solving. Infatti, le relazioni spaziali e temporali tra oggetti, persone o eventi possono essere rappresentate concretamente, mediante l’utilizzo dei materiali adottati nell’arteterapia. Ad esempio, il collage di Rhyne ha l’obiettivo di promuovere le capacità di problem solving. Vengono utilizzati pezzi di materiali colorati per rappresentare i diversi aspetti di un problema. Questi elementi possono assumere diverse combinazioni e ciò rappresenta i molteplici modi di osservare e gestire un problema. La componente simbolica dell’ETC si occupa dei diversi aspetti della percezione dei simboli. L’utilizzo dell’arteterapia può aiutare ad esplorare il significato delle emozioni connesse alle immagini simboliche. Inoltre, l’esplorazione dei simboli e dei loro aspetti sensoriali può favorire la crescita dell’individuo, favorendo la comprensione di sé e degli altri.

Il livello creativo può essere presente su tutti i livelli dell’ECT ed è proprio l’attività creativa stessa che può rivelarsi curativa per l’individuo.

ATR-N: il modello di neuroscienze relazionali dell’arteterapia

Il solo modello ECT non evidenzia alcuni aspetti come: il contenuto dell’espressione artistica; il contesto del rapporto terapeutico attraverso il quale il contenuto artistico è stato facilitato; i cambiamenti fisiologici che si verificano durante la realizzazione dell’arte.

Il modello di neuroscienze relazionali dell’arteterapia (ATR-N) integra le neuroscienze relazionali e la neurobiologia interpersonale con la pratica dell’arteterapia. Questo modello tiene in considerazione sia i processi fisiologici che avvengono durante le sedute di arteterapia sia la relazione che si instaura tra paziente, terapeuta e creazione artistica. Ciò che emerge dalla relazione triangolare è lo sviluppo di uno stato d’animo sintonizzato, consapevole, compassionevole e integrato.

arteterapia e neuroscienze: ambiti

Quindi cos’è terapeutico nell’arteterapia?

Gli effetti benefici dell’arteterapia si riscontrano nella piacevolezza dell’interazione con i materiali artistici e il contesto sicuro e supportivo in cui avvengono le sedute di arteterapia. Ciò fornisce al paziente una giusta dose di attivazione, affiancata da una sensazione di sicurezza e di rilassamento. Dunque non è terapeutica solo l’arte in sé, ma anche la relazione che si instaura con il terapeuta durante le sedute di arteterapia. Queste condizioni permettono alla persona di affrontare i contenuti difficili del proprio mondo interiore senza l’attivazione di una risposta eccessiva da parte del sistema fisiologico.  Quindi, fare sedute di arteterapia, può aiutare le persone a gestire le esperienze emotive negative con minor timore ed aumentare la consapevolezza e l’accettazione delle emozioni provate, comportando una migliore salute sia fisica che psicologica.

Variabilità interpersonale

Le sensazioni vissute da ciascuna persona, durante le sedute di arteterapia, possono variare anche in base al tipo di materiali utilizzati. Questa variabilità interpersonale è da attribuire alle qualità personali, come l’attitudine a sporcarsi con i materiali utilizzati, alle esperienze passate nell’utilizzo di quei materiali e ai ricordi di sé associati a quegli strumenti. Alcune persone potrebbero riferire disagio nel dover utilizzare materiali, come i colori a dita, dove è richiesto un contatto diretto con gli strumenti e quindi il doversi necessariamente sporcare le mani. Tuttavia, altre persone potrebbero valutare lo sporcarsi come qualcosa che dà senso a ciò che si sta costruendo. Un altro aspetto che potrebbe suscitare stress nell’individuo sono i materiali associati al tema del controllo. Vi sono alcuni strumenti che riescono maggiormente ad essere controllati durante il proprio compito creativo, come i pastelli e i pennarelli, mentre risulta più difficile con i colori a dita. Tuttavia, i colori che permettono un maggiore controllo al paziente sono anche quelli che generano minore eccitazione e curiosità. È necessario prendere in considerazione questi aspetti che possono dirci molto sulla soggettività della persona e adottare degli accorgimenti. Ad esempio, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia, le persone potrebbero avere bisogno di strumenti su cui riescono ad esercitare maggior controllo. Questo può essere dovuto alla necessità di gestire la loro caotica realtà interiore.

Arteterapia e neuroscienze: gli effetti sul trauma

I traumi, a prescindere dalla natura del loro contenuto, hanno in comune la base fisiologica, ovvero l’esperienza emotiva e sensoriale che quell’evento ha lasciato sul corpo. La zona del cervello responsabile della memoria di aspetti sensoriali ed emotivi in associazione ad eventi, è la struttura limbica (ipotalamo, ippocampo e amigdala). Per poter gestire e superare un trauma è necessario elaborare la componente sensoriale e per far questo è necessario utilizzare mezzi della stessa natura. Infatti, l’arte risulta essere una modalità di espressione di ricordi traumatici più efficace rispetto all’intervista. L’arteterapia è una modalità di espressione sensoriale in quanto coinvolge il tatto, l’olfatto ed altri sensi dell’esperienza ed è quindi utile nel far emergere le sensazioni connesse al trauma che sono difficili da esprimere a parole. Una delle tecniche dell’arteterapia consiste nel richiedere al paziente di disegnare cos’è successo.

Si pensa che il PTSD (Disturbo Post-Traumatico da Stress) possa essere dovuto alla memorizzazione dell’evento traumatico solo nella memoria implicita e non in quella esplicita. In questo caso l’individuo ha accesso ai ricordi sensoriali ma non li colloca nel contesto in cui sono sorti. L’utilizzo dell’arteterapia può aiutare a creare connessioni tra ricordi impliciti ed espliciti, creando una narrazione di quanto è accaduto.

Arteterapia e neuroscienze: l’attaccamento

L’attaccamento tra genitore e bambino influenza i processi motivazionali, emotivi e mnestici. Il successo dell’attaccamento è fondamentale per uno sviluppo sano del cervello, in quanto la connessione con la figura di cura favorisce lo sviluppo di funzioni vitali come la regolazione delle emozioni, l’empatia e l’inibizione degli impulsi. Le interazioni tra bambino e genitore sarebbero mediate dall’emisfero destro del cervello. Tuttavia, molti individui non ricevono cure sufficienti affinché abbiano uno sviluppo sano e ciò comporta differenti problematiche. Fortunatamente, le neuroscienze stanno dimostrando che l’infanzia non è l’unico momento in cui può svilupparsi un attaccamento sano, infatti vi sono dei modi per rimodellare e far fronte ad alcune esperienze precoci. L’arteterapia è una delle tecniche che favorirebbe uno sviluppo delle capacità interpersonali. L’emisfero destro necessita di una stimolazione emotiva per svilupparsi in modo corretto, contrariamente a quello sinistro che necessita di stimoli linguistici. Inoltre, l’emisfero destro non si esprime a parole come quello sinistro, ma utilizza differenti metodi tra cui le immagini. Per questo motivo l’arteterapia è utile nel trattare problematiche relative all’attaccamento e a difficoltà nell’espressione delle emozioni.

 

Michela Di Giacomo

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