E Tu Cosa Sai Sulla Dipendenza Affettiva?

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Specialmente all’inizio di una relazione, la dipendenza è un aspetto normale di qualsiasi rapporto romantico. Infatti, è atteso un certo grado di dipendenza soprattutto durante la fase dell’innamoramento in cui si idealizza il proprio partner, e il senso di fusione nella coppia è particolarmente forte. Successivamente, man mano che i due partner co-costruiscono una relazione, la dipendenza diminuisce, lasciando il giusto equilibrio tra dipendenza e indipendenza. Ciò rimanda alla coppia una percezione di autonomia piacevole e soddisfacente, ma anche la possibilità di essere sostenuti dal partner nel momento del bisogno grazie a un certo grado di dipendenza sana.

Quando il pensiero della coppia invece domina la mente di uno dei due partner e si trasforma in ossessione, facendo soffrire e facendo percepire di non essere nulla senza l’altro, non possiamo parlare più di amore. C’è il rischio in questo caso di rientrare nel versante più disfunzionale del legame amoroso: quello della dipendenza affettiva (Catania, 2006).

Ma cos’è la Dipendenza Affettiva?

Viene posta sempre più attenzione sulla dipendenza affettiva, sebbene tuttora non rientri tra i disturbi mentali del DSM-V (Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) per una mancanza di letteratura al riguardo. Tuttavia, diversi autori la classificano tra le nuove dipendenze comportamentali, tra cui si ritrova il gioco d’azzardo patologico per esempio. In questo senso, la dipendenza affettiva è vista come una condizione a livello relazionale negativa.

Questa scelta è stata motivata da diverse analogie riscontrate con la dipendenza da sostanze, sia a livello comportamentale sia a livello di coinvolgimento di aree cerebrali. In particolare, le parti responsabili dell’impulsività e dei processi decisionali sono coinvolte. Il gruppo di Reynaud, Karila, Blecha, e Benyamina (2010) ha orientato la propria ricerca per evidenziare queste analogie, che poi caratterizzano la dipendenza affettiva e nello specifico i suoi sintomi.

Sintomi della Dipendenza Affettiva

Per molte persone che si trovano in una situazione di dipendenza affettiva le relazioni sono caratterizzate da insoddisfazione e frustrazione, ma il solo pensiero di restare senza il partner è peggiore di qualsiasi affetto e conseguenza negativi. Troviamo qui una sorta di “sindrome da astinenza” quando l’altro non è con sé, e ciò comporta sentimenti di sofferenza e bisogno dell’altro in maniera eccessiva e compulsiva. Quando il partner è distante, sia a livello fisico sia a livello emotivo, il dipendente affettivo può sperimentare emozioni spiacevoli molto intense fino a sfociare nel panico e nella depressione. Il desiderio di fusione che è possibile osservare nella fase iniziale dell’innamoramento, come abbiamo già menzionato, in questo caso rimane inalterato nel tempo. Ciò dipende da un forte bisogno di legame con quella persona.

Chi presenta i sintomi della dipendenza affettiva, infatti, ha un’ansia costante di poter essere abbandonata dal partner, motivo per cui è alla ricerca anche di continue rassicurazioni. Il dipendente affettivo non si sente amato in maniera adeguata, ragione per cui rivolge al partner richieste affettive sempre più esagerate e non congruenti. La ricerca della relazione è costante, con il desiderio di aumentare il tempo con il proprio partner. La persona, di conseguenza, spenderebbe una quantità di tempo significativa per la coppia (nella fantasia o nella realtà), per controllare il partner fino a ridurre le proprie attività sociali, professionali o di svago.

Un aspetto importante del dipendente riguarda anche la stima di sé bassa, che viene sostenuta solo dalle approvazioni del partner. Inoltre, l’altro diventa una figura di supporto indispensabile anche per identificare i propri obiettivi e bisogni, cosa che il dipendente affettivo non riesce a fare da solo.

Si sperimentano anche forti sensi di colpa nel momento in cui il dipendente affettivo esprime emozioni spiacevoli o idee in contrasto con quelle sostenute dal partner, in quanto le emozioni del partner hanno più importanza rispetto alle proprie. Queste ultime passano dunque in secondo piano. Il dipendente tende anche a colpevolizzarsi e prendersi la responsabilità di accadimenti negativi, perfino nei casi in cui non c’è un reale responsabile, pur di evitare situazioni di conflitto che potrebbero portare in crisi la coppia.

Nella dipendenza affettiva si evidenzia anche una perdita di controllo sui propri comportamenti, seguita ad altri momenti in cui la persona prova vergogna e rimorso quando recupera la capacità di riflettere lucidamente.

“La dipendenza affettiva è dunque un fenomeno che all’interno di una relazione amorosa può trascenderla fino a varcare i limiti del rispetto della propria vita, di quella degli altri e del matrimonio a tal punto da far rilevare, in alcune situazioni, azioni criminose” (Campigotto, 2018).

Cause della Dipendenza Affettiva

Degli aspetti importanti nello sviluppo di una dipendenza affettiva sono da ricercare nell’infanzia, nello specifico nella relazione con coloro che si prendevano cura della persona dipendente. Probabilmente, a causa di esperienze affettive negative con questi caregivers, i dipendenti affettivi hanno ricevuto il messaggio che i loro bisogni non sono importanti né degni d’amore. I loro genitori possono essere stati iperprotettivi o troppo permissivi, senza fornire ai figli delle regole valide. Una prima causa si lega dunque allo stile di attaccamento tipo insicuro-ambivalente o insicuro-evitante e, nei casi più gravi, disorganizzato. Altri fattori intrinsecamente legati a questa causa riguardano la presenza di traumi di abuso emotivo e di negligenza emotiva, che pongono le basi per lo sviluppo di un attaccamento insicuro. La rappresentazione di sé che queste persone hanno è di essere incapaci di provvedere a se stessi e di percepirsi quindi come soggetti bisognosi (Stavola, Mazzocato, Brambilla e Fiore, 2015).

Penso di essere Dipendente… e ora?

Pensi di ritrovarti in una situazione simile a quella che abbiamo precedentemente descritto? Sebbene la dipendenza affettiva non sia stata ancora inserita nel DSM-V,  l’opinione di un professionista nel diagnosticare una possibile relazione affettiva disfunzionale.

Ciò che è importante da ricordare è che la dipendenza affettiva si può superare! Ma come? Con un adeguato percorso di psicoterapia. Il passo più importante da compiere è sviluppare una consapevolezza appropriata della propria situazione. Successivamente, grazie al giusto aiuto e sostegno, ci sono una serie di obiettivi su cui si potrà lavorare. Tra questi, comprendere il proprio funzionamento, rielaborare le esperienze negative e modificare i legami di attaccamento che si sono formati è fondamentale. In seguito, si potrà sviluppare l’assertività e migliorare l’autostima per recuperare anche la propria indipendenza e il proprio benessere.

“L’amore può trasformarsi in dipendenza affettiva, ma la dipendenza affettiva non si trasforma mai in amore”. – Enrico Maria Secci.

Maria Concetta Mercadante.

Bibliografia

Campigotto, R. (2018). Dipendenza affettiva e risvolti psicoforensi. Psicologia & Giustizia, Anno XIX, 1.

Catania, V. (2006). La dipendenza affettiva in Psicologia di comunità: gruppi, ricerca azione e modelli formativi. FrancoAngeli, Milano.

Reynaud, M., Karila, L., Blecha, L., e Benyamina, A. (2010). Is Love Passion an Addictive Disorder?. The American Journal of Drug and Alcohol Abuse, 261-267, 36.

Stavola, M., Mazzocato, G., Brambilla, R. e Fiore, F. (2015). La Dipendenza Affettiva: fattori predisponenti. Comunicazione presentata al VI Forum sulla Formazione. Psicoterapia, Assisi, PG.

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