La scienza dice che esistono le ossessioni d’amore

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doc relazionale

DOC relazionale o preoccupazione?

  1. ha 32 anni e vive con la sua compagna da un anno, riferisce di non riuscire a smettere di pensare se questo rapporto è giusto per lui. Afferma che quando vede un’altra donna per strada non riesce a smettere di pensare se potrà essere più felice affianco a questa. Chiede ai suoi amici cosa loro ne pensino, controlla costantemente ciò che prova per la sua compagna, se la pensa abbastanza o se ricorda il suo viso. Sa di amare la sua partner ma deve costantemente controllare e ricontrollare ciò che prova.
  2. ha 28 anni e da poco convive con il suo compagno dopo due anni di relazione. Dice di amare il suo partner ma di non riuscire a smettere di pensare al suo aspetto fisico e a tutti i difetti che nota e che la portano a confrontare il suo fisico con quello di altri uomini.
  3. e J. soffrono di un disturbo chiamato ossessivo-compulsivo relazionale (Doron, Derby & Szepsenwol, 2014). Questo si ramifica in due forme distinte: la prima si focalizza sui pregiudizi cognitivi interni e esterni legati alla relazione (se si percepiscono determinate sensazioni fisiche, determinati sentimenti), nella seconda tipologia si pone attenzione a elementi esterni (all’aspetto dell’altro, alle sue competenze, al suo comportamento). In entrambi i casi si cerca sollievo attraverso una serie di rassicurazioni e confronti (Doron, Talmora, Szepsenwola, & Derby, 2012).

Quando parliamo di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) prendiamo in considerazione i due elementi che lo caratterizzano (DSM-5):

  • Le ossessioni: sono pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti che sono vissuti come indesiderati;
  • Le compulsioni: sono comportamenti o azioni mentali ripetitive che un individuo sente di essere obbligato a compiere in risposta a un’ossessione e secondo regole che devono essere applicate rigidamente con il fine di ridurre le stesse ossessioni.

I sintomi del DOC da relazione sono egodistonici (cioè non in armonia con la percezione che si ha di sé stessi) e le intrusioni sono ben diverse dalle comuni preoccupazioni, poiché, rispetto a quest’ultime, cambiano il loro contenuto e la loro forma (Doron et al., 2012).

I sintomi del DOC da relazione

Non vi è un’età precisa di esordio di tale disturbo. Molti individui fanno risalire l’esordio alla prima volta che hanno affrontato problemi legati all’impegno sentimentale e a decisioni romantiche (ad es. sposarsi o avere figli). I sintomi possono verificarsi durante una relazione romantica ma anche quando questa non è in corso (ossessione per le relazioni passate o future; Doron, Szepsenwol, Karp, & Gal, 2013).

L’angoscia provata dalle persone che vivono tale disturbo compromette la qualità della loro vita, della vita di coppia ma, soprattutto, interferisce con la possibilità di sperimentare nel futuro altre relazioni romantiche per paura di ferire il futuro partner a causa del riemergere dei sintomi.

Nel DOC vi è la presenza di pensieri (ad es. “è la persona giusta per me?”), immagini e impulsi (voler lasciare il partner) disturbanti e inaccettabili che creano senso di colpa, vergogna, che sono orientati alla qualità della relazione, ai sentimenti provati (la/lo amo ma non posso smettere di mettere in discussione i miei sentimenti) e ad aspetti critici del partner (aspetto fisico, intelligenza, aspetto sociale) (Doron, Derby & Szepsenwol, 2014).

A seguito di tali pensieri, vengono messi in pratica dei comportamenti (compulsioni) neutralizzanti e rassicuranti, che in realtà donano sollievo immediato ma che continuano a incrementare tale circolo vizioso. Sono comportamenti ripetuti come, ad esempio, la verifica e il monitoraggio continuo dei propri sentimenti in quasi tutti i momenti d’interazione con il partner, i confronti con le caratteristiche di partner passati o potenziali, lo sforzarsi di visualizzare e immaginare di essere felici insieme al partner e il cercare rassicurazioni nelle altre persone o auto-rassicurarsi (Doron, Derby & Szepsenwol, 2014).

relazione ossessiva compulsiva

Le cause del DOC

A seguito di numerose ricerche è emerso che il disturbo ossessivo-compulsivo è correlato a una serie di variabili che conducono al suo esordio (Doron, Derby & Szepsenwol, 2014):

  • Interpretazioni errate di fenomeni comuni che spostano l’attenzione verso stimoli angoscianti: avere credenze cognitive e pregiudizi disfunzionali (ad es. sopravvalutare la minaccia, idee di perfezionismo, l’importanza e il controllo dei pensieri, la marcata responsabilità personale);
  • Non possedere strategie efficaci per affrontare stimoli (usare le rassicurazioni o il monitoraggio continuo che alimenta i sintomi);
  • Intolleranza per l’incertezza: l’amore implica uno stato di incertezza che i pazienti ossessivi-compulsivi non riescono a tollerare (incertezza di essere in una giusta relazione);
  • Scarse valutazioni dei propri stati interni e l’affidamento a feedback esterni per la valutazione di questi stati;
  • Utilizzo di parametri di confronto “oggettivi” per giudicare i sentimenti provati (quanto si è pianto per la rottura di una relazione passata, quanto tempo si trascorre con il proprio partner vs quello trascorso con altre persone);
  • Influenza della cultura, della religione e dello stato socio-economico: credenze che amplificano il bisogno di certezza e la ricerca di determinati valori;
  • La paura del rimpianto anticipato: l’individuo è terrorizzato da pensieri di separazione e nello stesso tempo dall’essere intrappolato in una relazione sbagliata;
  • Autostima instabile condizionata dal partner: i difetti, i comportamenti, i valori del partner sono riflessi sulla propria autostima;
  • Disponibilità sociale: ampia esposizione a partner “potenziali” e innesco di dubbi a causa di processi decisionali “massimizzanti” (cioè si mira a ottenere la migliore opzione possibile senza fermarsi alla prima accettabile);
  • Bassa soddisfazione sessuale all’interno della coppia (Doron, Mizrahi, Szepsenwol, & Derby, 2014);
  • Modello di attaccamento instabile con le figure genitoriali: minati i modelli del sé e degli altri che sono vissuti come negativi, privi di fiducia e poco gratificanti.

Questo disturbo, dunque, produce disagi personali (cambiamenti d’umore, diminuzione del benessere, problematiche lavorative e sociali), ma soprattutto una minore soddisfazione nella relazione. Infatti, aumentano i conflitti, l’instabilità, l’ambivalenza relazionale, la presenza di ansia e di comportamenti di evitamento. Inoltre, non va sottovalutata l’intensificazione di paure, di dubbi e la costante preoccupazione da parte di entrambi i partner coinvolti nella relazione sentimentale (Doron, Derby & Szepsenwol, 2014).

In conclusione, esistono possibili interventi che uno psicoterapeuta può attuare con i pazienti affetti da DOC da relazione. Tra questi vi è una corretta valutazione delle informazioni ricavate dalla storia del paziente (dall’attaccamento genitoriale alla relazione stessa) al fine di escludere la prevedibile preoccupazione dovuta alle fasi iniziali di stabilizzazione di una relazione. Efficace risulta essere l’utilizzo di un intervento cognitivo comportamentale (in cui si mira a mettere in discussione i modelli disfunzionali e rigidi di sé e degli altri) e il trattamento ERP (esposizione con prevenzione della risposta). Per quanto riguarda la terapia farmacologica, una buona risposta al trattamento è ottenuta da alte dosi di farmaci SSRI (antidepressivi). Sarebbe doveroso porre attenzione anche alla presenza simultanea di altri sintomi come l’ansia e la depressione per una corretta diagnosi (Doron, Derby & Szepsenwol, 2014).

Silvia Grimaldi

Bibliografia

Doron, G., Talmora, D., Szepsenwola, O., & Derby, D. (2012). Relationshiprelated obsessive-compulsive phenomena: The case of relationship-centred and partner-focused obsessive compulsive symptoms. Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale18(3), 71-82.

Doron, G., Szepsenwol, O., Karp, E., & Gal, N. (2013). Ossessione per le relazioni intime: testare l’ipotesi della doppia relazione-vulnerabilità. Giornale di terapia comportamentale e psichiatria sperimentale44 (4), 433-440.

Doron, G., Derby, D. S. & Szepsenwol, O. (2014). Relationship obsessive compulsive disorder (ROCD): A conceptual framework. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders3(2), 169-180.

Doron, G., Mizrahi, M., Szepsenwol, O., & Derby, D. (2014). Right or flawed: Relationship obsessions and sexual satisfaction. The journal of sexual medicine11(9), 2218-2224.

Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5, 2014. Milano, Raffaello Cortina.

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